sabato 31 ottobre 2020

#12-Il film

"Ricorderemo il mondo attraverso il cinema."

-Bernardo Bertolucci

Seguendo il consiglio di Bertolucci: ricordiamo il radiometro attraverso il cinema!

  • Il radiometro svolge un ruolo chiave nel terzo episodio della prima stagione di “the time tunnel” (in Italia: “Kronos-sfida al passato"): una serie televisiva statunitense di fantascienza andata in onda per la prima volta nel 1966. La storia del tezo episodio è come sempre incentrata sulle avventure di due scienziati,Tony e Doug: questa volta capitati in una miniera sotterranea poco prima di un crollo che imprigiona 200 minatori ma devono fare i conti anche con la cometa di Halley. Infatti la data sul calendario riporta 20 aprile 1910, e l'avvicinarsi della cometa ha gettato la popolazione nel caos e nella disperazione assoluta. Doug per convincere l'illustre astronomo prof. Ainsley che i suoi calcoli sono sbagliati e che la cometa non distruggerà la Terra, utilizza il radiometro di Crookes. Cosicché la popolazione, rientrata in se, interviene in forza alla miniera per salvare i minatori. (per visualizzare il video – minuto 30.30)

  • Nell’undicesima puntata della nona stagione di “Mythbusters” un radiometro moderno viene utilizzato per rilevare l’intensità luminosa. La puntata è intitolata “Let There Be Light” (“E Luce Fu”) e i due conduttori provano a sfatare un mito preso da una scena del film “La mummia”: È possibile illuminare un passaggio sotterraneo attraverso degli specchi che usano il raggio del Sole?(per visualizzare il video - minuto 3)


mercoledì 28 ottobre 2020

#11-I costruttori

"I sentieri si costruiscono viaggiando."

-Franz Kafka

  • Inizialmente il radiometro veniva prodotto in pochi pezzi e in botteghe artigiane.
  • La prima testimonianza della produzione del radiometro su piu larga scala ha luogo in una bottega “pioniera nell’industria elettronica britannica”: la Cossor Electronic. La storia di AC Cossor Ltd. iniziò nel 1859 quando la società fu fondata da Alfred Charles Cossor a Clerkenwell , Londra , per produrre articoli in vetro scientifico. L'esperienza dell'azienda nella produzione di vetreria elettrica, come i primi tubi a raggi catodici e tubi a raggi X , ha portato l'azienda a diversificarsi nell'elettronica. Alla fine degli anni '50, Cossor aveva venduto i suoi interessi nell'elettronica di consumo al gigante dell'elettronica Philips. Successivamente, sarebbe avvenuta una fusione con l'americana Raytheon e oggi Cossor fa ancora parte del gruppo americano.
  • Tra il 1950 e il 1970 sono stati prodotti numerosi esemplari di radiometro in diversi modelli da un’azienda americana: La Windsor Electronics Inc., situata Glen Ellyn Illinois (America). Le uniche informazioni riguardante questa azienda, ormai chiusa, risalgono ad un libro redatto dell’ente americano “small busiess administration” nel Novembre del 1961 intitolato: “A list of small business concerns: Interested in performing research and development”. Nel libro vengono elencate le migliori aziende americane  in campo di innovazione e la Windsor Electronic viene descritta così (p.413): design e produzione macchinari per tubi a raggi catodici e oggetti in vetro.
  • Oggi il radiometro di crookes viene prodotto da moltissime aziende come oggetto di design, non più a scopo scientifico. Sui siti di vendita online si trovano centinaia di modelli con forme, dimensioni e materiali diversi prodotti da tantissime aziende diverse (Kikkerland, lichtmuhle e molte altre). Nel mondo uno dei maggiori produttori di radiometri “portatili” ad uso scientifico è la PCE Instruments. Azienda nata nel 1999 in Germania e ora con sedi in tutto il mondo. La storia dell'azienda e ben narrata sul loro sito
Fonti:

martedì 27 ottobre 2020

#10-I libri

“Là dove bruciano i libri finiscono per bruciare anche gli uomini.”

-Heinrich Heine

La storia del radiometro attraverso i libri:

 

  •  Pubblicazione su giornale; Crookes affronta per la prima volta il tema dell’attrazione/repulsione risultante dalle radiazioni.                            Crookes.William (11 December 1873). "On Attraction and Repulsion Resulting from Radiation". Philosophical Transactions of the Royal Society of London. 164: 501–527
  • Libro, manuale(fonte primaria): Crookes tratta esaustivamente la progettazione, la realizzazione e l’ipotesi sul funzionamento del radiometro.                                                                                        Crookes, William (1876). “The radiometer, an instrument which revolves continuously under the influence of radiation”.  
  • Libro: Crookes torna a parlare del radiometro e delle sue applicazioni cercanto di  fare un sunto degli studi compiuti nel campo.                                                                                          Crookes, William ( 22 August 1879). “Radiant matter”.
  • Articolo: vengono pubblicate molte notizie riguardanti radiometri montati su oggetti spaziali. Una delle notizie piu recenti riguarda MERTIS e il rilevamento di fosfina nell’atmosfera di venere.              Simone Montarsio (15 October 2020), “BepiColombo ha effettuato il primo flyby di Venere”, Astronauti news.


lunedì 26 ottobre 2020

#09-Gli inventori

"C’è una maschera per la famiglia, una per la società, una per il lavoro. E quando stai solo, resti nessuno."

-L.Pirandello

 

Sir William Crookes (Londra, 17 giugno 1832 – Londra, 4 aprile 1919) è stato un chimico e fisico britannico e presidente della Society for Psychical Research dal 1896 al 1897. Frequentò la scuola di Cheppenham dove ricevette l'educazione primaria, e a soli 15 anni fu ammesso al Reale Collegio di Chimica (Royal College of Chemistry) di Hannover Square a Londra sotto la guida di August Wilhelm von Hofmann. Nel 1861, mentre stava eseguendo esperimenti di spettroscopia, scoprì un nuovo elemento chimico che aveva la caratteristica di emettere un raggio di colore verde intenso nello spettro elettromagnetico. Chiamò questo elemento tallio dal greco antico thallos, un germoglio verde. Nel 1865 riuscì per primo a descrivere lo spettro dell’elio. In quegli stessi anni fù uno dei pionieri nello studio dei tubi a vuoto (vacuum tube)  e nel 1875 ideò e realizzò il radiometro di Crookes destinato a cambiare le leggi della fisica e della chimica. Iniziò quindi una serie di ricerche sulla conduzione dell'elettricità nei gas a bassa pressione e scoprì che
quando la pressione era molto bassa, il catodo sembrava emettere dei deboli raggi luminosi. Questi raggi furono chiamati raggi catodici ma in seguito si scoprì che erano dei semplici flussi di elettroni. Questa proprietà è la stessa utilizzata nei normali tubi catodici dei televisori. Crookes fu uno dei primi scienziati ad interessarsi e studiare il settore che oggi viene chiamato Fisica del plasma. Fu insignito della Royal Medal nel 1875, della Medaglia Davy nel 1888 e della Medaglia Copley nel 1904. Nel 1913 fu eletto Presidente della Royal Society di Londra e rimase in carica fino al 1915



 
                                              Foto utilizzata per ingannare Crookes.
                                       Viene immortalato vicino ad un "fantasma"
                                 grazie ad un sistema a doppia esposizione


Doppelgänger: Crookes si interessò allo spiritualismo verso la fine degli anni '60 dell'Ottocento e fu maggiormente coinvolto intorno al 1874–1875. Eric Deeson osserva che gli studi di Crookes sull'occulto sono correlati al suo lavoro scientifico sulla radiometria in quanto entrambi hanno coinvolto il rilevamento di forze precedentemente sconosciute. Crookes fu forse influenzato dalla morte del fratello minore Filippo nel 1867 a 21 anni. Tra il 1871 e il 1874, Crookes studiò I metodi per mettersi in contatto con gli spiriti e dopo l’indagine decretò che i medium potessero produrre veri e propri fenomeni paranormali e comunicare con gli spiriti. A causa del suo rapporto di ricerca con la giovane medium Florence Cook, cominciarono a circolare voci diffamatorie che i due fossero amanti, e che Crookes la aiutasse a falsificare le prove.


#08-I materiali

"Siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni."

-W.Shakespeare

Per costruire uno strumento affascinante come il radiometro di Crookes sono necessarie poche e semplici componenti:

  • base: è la sede in cui viene innestato il rotore e sorregge l’ampolla di vetro. Negli anni è stata realizzata in svariati materiali (prima legno o vetro, ora principalmente plastica)
  • rotore: è il componente che permette la rotazione. Alla sua estremità sono fissate delle palette (solitamente 4) dipinte su una faccia di nero e l’altra bianca ( o lucida). Tutto il componente è realizzato con metallo leggero per facilitarne la rotazione
  • ampolla di vetro: da cui l'aria è stata in gran parte rimossa, per formare un vuoto parziale. L’ampolla dal suo concepimento fino ad oggi è sempre stata realizzata in vetro poiché è un materiale che regge alle basse pressioni ed è trasparente (cosa molto importante per osservare la rotazione delle palette). Il vetro nel corso della storia è un materiale che è stato adottato per moltissime applicazioni in diverse composizioni chimiche. Il vetro è principalmente utilizzato per oggetti di uso quotidiano funzionale (bicchieri, bottiglie, barattoli)  o oggetti decorativi (vasi, specchi). La scienza fin da subito ne ha compreso le sue potenzialità e lo ha utilizzato in moltissimi dei suoi strumenti (beute, cannocchiale, microscopio).
                               
Il radiometro moderno è composto prevalentemente da:
  • sensori: composti da una termopila a 64 elementi, producono corrente elettrica in risposta all'intensità della sollecitazione, restituendo così il valore del parametro rilevato. Una particolare attenzione ai dettagli costruttivi ( l'uso di un contenitore ermetico con doppia cupola di vetro, la presenza di sali igroscopici per mantenere all'interno l'aria secca e salubre e il montaggio di uno schermo bianco per proteggere il sensore dall'usura provocata dalla radiazione) permette di ottimizzare le condizioni di misurazione.

giovedì 22 ottobre 2020

#07-Il mito

"La scienza deve iniziare con i miti e con la critica dei miti."

-Karl Popper

Fin dall’antichità, la luce, ha suscitato nell’uomo un senso di grande stupore. 

Nell’antica mitologia greca sono molte le figure mitologiche e cultuali che rappresentano e incarnano la luce nel suo duplice aspetto positivo e negativo. Il lato più “ordinario” è quello incarnato da Efesto, divinità del fuoco, delle fucine e della metallurgia mentre Apollo, considerato dai greci dio del “sole rigenerante e schiarente”, rappresenta la parte più affascinante. Apollo è, non a caso, chiamato dagli stesi Greci “Febo”, ovvero splendente, lucente, raggiante, radioso, come a sottolineare la sua appartenenza e identificazione al mondo della Luce. Due miti greci in cui la luce svolge un ruolo importante sono: Perseo e Medusa (perseo non puo guardare medusa per ucciderla e deve guardare il riflesso in uno specchio) e Dedalo e Icaro (a causa della luce e del calore la cera sulle ali si sciolse facendo precipitare icaro). Sempre nell’antica grecia, il filosofo Platone, si servì della luce nel “mito della caverna” per rappresentare la conoscenza e utilizzò le ombre per rappresentare le interpretazioni (spesso errate) della realtà. 

Anche nell’antica filosofia cinese si fa riferimento alla luce e alla dualità che essa comporta. Attraverso il mito della creazione di Pangu e il successivo equilibrio tramite lo yin yang. Infatti i caratteri tradizionali per yin (陰, 阴, yīn) e yang (陽, 阳, yáng) possono essere separati e tradotti approssimativamente come il lato in ombra della collina (yin) e il lato soleggiato della collina (yang). Siccome yang fa riferimento al "lato soleggiato della collina", esso corrisponde al giorno e alle funzioni più attive. Al contrario, yin, facendo riferimento al "lato in ombra della collina", corrisponde alla notte e alle funzioni meno attive.  

Nella cultura inuit è presente un mito intitolato: “Come venne la luce” che prova a spiegare il fenomeno del “Sole di mezzanotte” che si verifica nelle zone artiche.




lunedì 19 ottobre 2020

#06-Il simbolo

Una vita raccontata a scatti!


 
La nascita: Proprio come una mamma tiene in braccio il neonato, Crookes tiene in mano la sua invenzione.

La crescita: Produzione di radiometri in un'antica bottega .
la didascalia riporta "Making Crookes's tube: a corner in Mr A. C. Cossor's workshop".


La prima evoluzione: Un radiometro sovietico corredato di istruzioni 


La seconda evoluzione: Il digitale ha conquistato il mondo


Le implementazioni: Le dimensioni contano! Gli ultimi radiometri si sono ridotti a sensori collegati ad un sistema di raccolta dati esterno
Questo radiometro è montato da ArpaPiemonte 

Il simbolo: essenziale ma efficace. 

#05-Il principio fisico oggi

How does it work?

Oggi il radiometro digitale basa il suo funzionamento sulle leggi dell'emissione termico-elettromagnetica dei corpi grigi e le due leggi da essa derivanti ovvero la legge di Wien e la legge di Stefan-Boltzmann. Qualunque corpo al di sopra dello zero assoluto (0 K), quindi tutti, emette radiazione elettromagnetica la cui intensità è funzione della temperatura del corpo. In particolare la temperatura di un corpo è direttamente connessa alla potenza elettromagnetica emessa secondo la legge di Stefan-Boltzmann, per cui misurando il flusso di energia ricevuto nell'unità di tempo da una porzione di superficie, o anche la forma esatta dell'intero spettro elettromagnetico emesso, è possibile risalire alla temperatura della porzione di superficie d'interesse.



#05-Il principio fisico ieri

How did it work?

Quando il radiometro viene illuminato da luce solare o da una qualsiasi fonte luminosa “calda” (es. luce ad incandescenza), il mulinello posto all’interno del bulbo di vetro si mette in movimento. Si muove tanto più rapidamente quanto maggiore è l’intensità della luce. Se il mulinello viene illuminato da una luce “fredda” (es. tubi al neon) le pale non ruotano.

Il radiometro di Crookes offre un'occasione didatticamente interessante per discutere di come diverse teorie si siano susseguite per spiegarne il funzionamento. Si parte dalla teoria elettromagnetica per arrivare alla teoria cinetica dei gas. 

  1. La pressione della radiazione: Crookes sostenne che le pale venissero mosse dalla “pressione della luce” (prevista da Maxwell) per la quale, la luce, colpendo una superficie esercita su di essa una pressione. Però le pale si muovevano come spinte dalla faccia scura, mentre ci si aspettava che la spinta fosse maggiore sul lato chiaro perché maggiormente riflettenti.
  2. Moto molecolare: La spiegazione che coinvolgeva la teoria cinetica dei gas fu proposta da Stoney: il lato più scuro delle pale subirebbe un riscaldamento a causa del maggiore assorbimento della radiazione infrarossa. Il gas nelle vicinanze dei lati scuri incrementerebbe la propria agitazione termica esercitando una forza sulle pale. Maxwell, analizzando tale teoria, sostenne che l'espansione dei gas dovuta al riscaldamento non era sufficiente a spingere le pale. 
  3. Evaporazione di molecole dalla superficie scura: per reazione la pala verrebbe spinta dalla parte opposta. L'evaporazione è reale, ma non è questa la spiegazione corretta, infatti aumentando il vuoto dovrebbe aumentare l'effetto, invece avviene che la rotazione cessa con un vuoto più spinto. Questo permise di capire l'importanza del gas rarefatto presente all'interno del radiometro. 
  4. Scorrimento termico: la spiegazione attualmente accreditata fu proposta nel 1879 da Reynolds. Essa si basa sull'analisi del comportamento di un gas rarefatto e della sua interazione con il bordo delle pale. Si verifica uno “scorrimento termico” del gas ai bordi delle pale che causa una forza diretta dalla superficie più calda a quella più fredda. Maxwell elaborò una trattazione matematica, che viene tuttora considerata la spiegazione definitiva del fenomeno, basandosi sul suggerimento di Reynolds. L'energia cinetica media di una molecola aumenta con l’aumentare della temperatura. Quando le molecole di gas colpiscono i lati neri delle alette rimbalzano fuori con velocità più grande di quando colpiscono i lati bianchi. A causa della differenza fra la quantità di moto depositata dalle molecole dal lato nero e bianco di ogni aletta, è generata una forza spingente perpendicolare e concorde alle palette. L'effetto radiometrico non compare a pressione molto bassa (è necessaria una quantità sufficiente di molecole) o a pressioni troppo alte (per esempio pressione atmosferica). Questo avviene perché ad una pressione più alta le molecole che urtano contro il lato 'caldo' di un'aletta perdono una parte della loro energia (e della quantità di moto) quando si scontrano con le molecole 'più fredde' e conseguentemente la forza spingente è più debole. 

Fonti:



domenica 18 ottobre 2020

#04-La scienza

"La cultura abbraccia la disciplina e l’istruzione"

-I.Kant 

Il radiometro è uno strumento di misurazione utilizzato nella branca della fisica chiamata Ottica.  

L'ottica studia i fenomeni dell'elettromagnetismo e descrive il comportamento e le proprietà della luce e l'interazione di questa con la materia. Solitamente osserva il comportamento delle radiazioni con le frequenze del visibile, dell'infrarosso e dell'ultravioletto; tuttavia si incontrano fenomeni analoghi nelle frequenze dei raggi X, delle microonde, delle onde radio (o radiofrequenze) e di altre gamme della radiazione elettromagnetica. 

Le prime teorie sul funzionamento dell'occhio, sulla luce e sulle immagini risalgono all'antica Grecia, in particolare a Pitagora che, nel VI secolo a.C., sosteneva che l'occhio inviasse raggi visuali, pensati come rette, a esplorare l'ambiente esterno. Intorno al 300 a.C. Euclide, sostenendo le teorie di Pitagora, riorganizzò le teorie dell'ottica in un trattato, nel quale spiegò anche le leggi della riflessione: diede di fatto vita all'ottica geometrica. Keplero, nel 1604, nel suo Ad Vitellionem paralipomena, espone quella che è, con pochi cambiamenti, l'ottica geometrica moderna. Il Paralipomena venne integrato (sempre da Keplero) nel 1610 con la Dioptrice, nella quale inserì la parte dell'ottica riguardante le lenti. Successivamente Snell ricavò sperimentalmente le leggi sulla rifrazione, contemporaneamente a René Descartes che tentò di spiegarle ipotizzando la luce come corpuscoli in rapido movimento. Nel 1873 Maxwell dimostrò per via teorica la natura elettromagnetica della luce, confermata dall'osservazione di onde elettromagnetiche diverse dalla luce da parte di Heinrich Rudolf Hertz nel 1887. Pochi anni dopo (nel 1900) Max Planck costrinse ad una nuova svolta le teorie dell'ottica, dimostrando che le radiazioni elettromagnetiche dovevano essere emesse sotto forma di quantità finite di energia, i quanti.  Di lì a cinque anni Albert Einstein dimostrò che la luce si comporta come minuscoli corpuscoli, chiamati fotoni. Oggi esistono tre macro-sezioni dell'ottica: l'ottica geometrica, l'ottica fisica e l'ottica quantistica. Gli studi in campo ottico sono poi divisi in ulteriori ambiti di studio e il radiometro viene utilizzato nel campo della radiometria.

La radiometria è quel campo che si occupa dello studio della misura della radiazione elettromagnetica, inclusa la luce visibile.  E’ importante in tutte quelle applicazioni dove non interviene un osservatore umano ma serve una valutazione in termini di energia e/o potenza quali, ad esempio, la caratterizzazione di dispositivi per telecomunicazione in fibra ottica, nel fotovoltaico, nella fotolitografia per la nano/micro-fabbricazione,  nei sensori ottici per il monitoraggio ambientale, nei laser di potenza utilizzati nel taglio e saldatura di metalli, nell’ambito dei metodi a singolo fotone per le tecnologie quantistiche, in astronomia, specialmente nella radioastronomia ed è importante per la raccolta di informazioni ambientali e geologiche tramite l'utilizzo di sensori posti nell'aria o sull'orbita terrestre (telerilevamento). Esempi di grandezze radiometriche sono: l'Energia radiante (radiant energy), il Flusso radiante (radiant flux), l'Emittanza radiante o emittanza energetica (radiant exitance), l'Irradianza (irradiance) e la Radianza (radiance).

Fonti:

sabato 17 ottobre 2020

#03-Il glossario

Sapere di cosa si parla è importante!

Il radiometro è un dispositivo utilizzato in radiometria per misurare il flusso della radiazione elettromagnetica, oggi viene prodotto in diverse varianti:

  • radiometro di Crookes; risultato degli studi del chimico William Crookes nel 1873. Viene prodotto e commercializzato ancora oggi (ormai come oggetto di arredamento)
  • radiometro digitale; successori del progetto di Crooks, ne utilizzano il principio fisico implementandolo su tutto lo spettro elettromagnetico.
Sezioniamo gli strumenti per scoprire le componenti più da vicino:
  • Radiometro di Crooks:
    • BULBO DI VETRO da cui l'aria è stata in gran parte rimossa, per formare un vuoto parziale. 
    • ROTORE  situato all'interno del bulbo su una sede a basso attrito. Serve a facilitare il moto rotatorio  
    • PIASTRINE di metallo leggero poste in verticale (solitamente 4). Le piastrine sono lucidate a specchio o dipinte di bianco su un lato, e nere sull'altro.
    • SUPPORTO è la base su cui poggia il bulbo di vetro. Nei primi modelli era realizzato in legno ma successivamente con l'avvento della plastica sono stati realizzati di diverse forme e colori.
  • Radiometro Digitale: 
    • SENSORE per compiere la rilevazione sono indispensabili uno o più sensori in base alla precisione e alla porzione di spettro elettromagnetico da prendere in considerazione.
    • PROCESSORE elabora le informazione ricevute dal sensore e le trasforma in un output comprensibile all'uomo.
    • DISPLAY dove viene mostrato l'output (valori) della rilevazione compiuta.

lunedì 12 ottobre 2020

#02-L'immagine

Attiviamo il primo senso: la vista!


L'immagine rappresenta un antico radiometro di Crookes appartenente alla collezione del Liceo "G.B. Brocchi" di Bassano del Grappa.  Lo strumento ha dimensioni contenute (27cm di altezza e 6cm di diametro) ed è realizzato principalmente in vetro, legno e ferro. L'esemplare si presenta in ottime condizioni nonostante risalga agli anni 30 del secolo scorso.

Fonti:

#01-Il nome

Il radiòmetro , in fisica e nelle sue applicazioni tecniche, è uno strumento per misurare il flusso di energia associato alla propagazione di radiazioni elettromagnetiche o elastiche (onde sonore); a seconda della lunghezza d’onda della radiazione considerata, si hanno radiometri termici (per radiazioni infrarosse), per microonde, ottici (per la luce visibile). Il radiometro a palette, di interesse ormai puramente storico, consiste in un mulinello girevole attorno a un asse verticale, formato da due o quattro lamine di mica annerite su una faccia, e racchiuso sotto vuoto in un’ampolla di vetro: l’agitazione termica delle molecole del gas residuo, più intensa in prossimità delle facce annerite (che si riscaldano in seguito all’assorbimento della radiazione), fa ruotare il mulinello con velocità tanto maggiore quanto più intensa è la radiazione stessa. Il radiometro acustico è un dispositivo utilizzato per la misurazione della pressione esercitata dalle onde sonore.

Il termine radiometro è un composto di radio- e -metro: 
  • radio[dal latino radius "raggio"]:Primo elemento di moltissime parole composte della scienza e della tecnica, nelle quali indica genericamente un rapporto con energia radiante o con radiazioni di natura varia 
  • metro [dal greco métron "misura"]:Primo oppure ultimo elemento di parole composte, nelle quali significa "misura"
Quindi letteralmente si traduce come "misura delle radiazioni".

Il termine nelle principali lingue si traduce come: Radiometer (inglese e tedesco), radiomètre (francese), ραδιόμετρο (greco), 輻射計 (cinese). 

Fonti:

Quando l'oggetto racconta una storia

All'interno dei libri e dei racconti sono sempre presenti molti oggetti che compiono le funzioni più disparate. Christopher Vogler nel s...