"Siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni."
-W.Shakespeare
Per costruire uno
strumento affascinante come il radiometro di Crookes sono necessarie poche e
semplici componenti:
- base: è la sede in cui viene innestato il rotore e sorregge l’ampolla di vetro. Negli anni è stata realizzata in svariati materiali (prima legno o vetro, ora principalmente plastica)
- rotore: è il componente che permette la rotazione. Alla sua estremità sono fissate delle palette (solitamente 4) dipinte su una faccia di nero e l’altra bianca ( o lucida). Tutto il componente è realizzato con metallo leggero per facilitarne la rotazione
- ampolla di vetro: da cui l'aria è stata in gran parte rimossa, per formare un vuoto parziale. L’ampolla dal suo concepimento fino ad oggi è sempre stata realizzata in vetro poiché è un materiale che regge alle basse pressioni ed è trasparente (cosa molto importante per osservare la rotazione delle palette). Il vetro nel corso della storia è un materiale che è stato adottato per moltissime applicazioni in diverse composizioni chimiche. Il vetro è principalmente utilizzato per oggetti di uso quotidiano funzionale (bicchieri, bottiglie, barattoli) o oggetti decorativi (vasi, specchi). La scienza fin da subito ne ha compreso le sue potenzialità e lo ha utilizzato in moltissimi dei suoi strumenti (beute, cannocchiale, microscopio).
Il radiometro moderno è composto prevalentemente da:
- sensori: composti da una termopila a 64 elementi, producono corrente elettrica in risposta all'intensità della sollecitazione, restituendo così il valore del parametro rilevato. Una particolare attenzione ai dettagli costruttivi ( l'uso di un contenitore ermetico con doppia cupola di vetro, la presenza di sali igroscopici per mantenere all'interno l'aria secca e salubre e il montaggio di uno schermo bianco per proteggere il sensore dall'usura provocata dalla radiazione) permette di ottimizzare le condizioni di misurazione.
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