"La scienza deve iniziare con i miti e con la critica dei miti."
-Karl Popper
Fin dall’antichità, la luce, ha suscitato nell’uomo un senso di grande stupore.
Nell’antica mitologia greca sono molte le figure mitologiche e cultuali che rappresentano e incarnano la luce nel suo duplice aspetto positivo e negativo. Il lato più “ordinario” è quello incarnato da Efesto, divinità del fuoco, delle fucine e della metallurgia mentre Apollo, considerato dai greci dio del “sole rigenerante e schiarente”, rappresenta la parte più affascinante. Apollo è, non a caso, chiamato dagli stesi Greci “Febo”, ovvero splendente, lucente, raggiante, radioso, come a sottolineare la sua appartenenza e identificazione al mondo della Luce. Due miti greci in cui la luce svolge un ruolo importante sono: Perseo e Medusa (perseo non puo guardare medusa per ucciderla e deve guardare il riflesso in uno specchio) e Dedalo e Icaro (a causa della luce e del calore la cera sulle ali si sciolse facendo precipitare icaro). Sempre nell’antica grecia, il filosofo Platone, si servì della luce nel “mito della caverna” per rappresentare la conoscenza e utilizzò le ombre per rappresentare le interpretazioni (spesso errate) della realtà.
Anche nell’antica filosofia cinese si fa riferimento alla luce e alla dualità che essa comporta. Attraverso il mito della creazione di Pangu e il successivo equilibrio tramite lo yin yang. Infatti i caratteri tradizionali per yin (陰, 阴, yīn) e yang (陽, 阳, yáng) possono essere separati e tradotti approssimativamente come il lato in ombra della collina (yin) e il lato soleggiato della collina (yang). Siccome yang fa riferimento al "lato soleggiato della collina", esso corrisponde al giorno e alle funzioni più attive. Al contrario, yin, facendo riferimento al "lato in ombra della collina", corrisponde alla notte e alle funzioni meno attive.
Nella cultura inuit è presente un mito intitolato: “Come venne la luce” che prova a spiegare il fenomeno del “Sole di mezzanotte” che si verifica nelle zone artiche.
Nessun commento:
Posta un commento